Anche un bimbo molto piccolo, ben prima di disporre delle capacità tecniche di misura, mostra di avere chiare le procedure alla base dell’operazione di misura e di ricorrere a esse istintivamente in caso di bisogno.

Proprio partendo da queste conoscenze e capacità spontanee del bambino, si può iniziare a parlare di misura fin dalla scuola materna, per poi procedere con attività sempre più strutturate ai livelli scolastici successivi fino a completare l’intera operazione di misura che, come ricordato nella presentazione di Anita Calcatelli sul Sistema Internazionale delle unità di misura, si compone essenzialmente di una quaterna di informazioni:

  1. il valore numerico relativo alla misurazione,
  2. l’unità di misura con la quale si é effettuata la misurazione,
  3. l’incertezza con la quale si fornisce il valore della misurazione,
  4. il livello di confidenza.

Qualche passo per iniziare a mettere a fuoco le prime due componenti della misurazione si può già compiere anche con i bimbi di questa fascia d’età.

Che cosa fare

Nella scuola materna e nel primo ciclo di scuola elementare conviene

  • lavorare bene sulla “premisura”, cioè sulle prime operazioni di confronto e di ordinamento, che precedono e sono alla base della misurazione; essenziale, per la premisura come per la misura, mettere a punto e rispettare la “procedura” perché il confronto e l’ordinamento siano validi (ad esempio, per confrontare le distanze del lancio di due palle, occorre controllare che i due lanci siano fatti a partire dallo stesso punto),
  • introdurre gradualmente, a partire dal primo ciclo della scuola elementare, il valore numerico della misura e il riconoscimento di unità di misura arbitrarie, lavorando con grandezze facili da percepire attraverso i sensi (volume, peso, lunghezza, superficie, tempo).

Indicazioni didattiche

Gli aspetti “metrologici” non vanno introdotti come fine a se stessi, ma inseriti come spunti di lavoro all’interno delle attività che abitualmente si fanno, in particolare nelle attività ludiche che molta importanza hanno per questa fascia d’età, o nelle storie e nei racconti anche fantastici che già si propongono con obiettivi linguistici.

Particolare cura dovrà essere data al monitoraggio e alla verifica del livello a cui questi spunti metrologici sono stati colti, il che si può fare principalmente, in questa fascia scolare in cui la comunicazione attraverso la parola scritta è ancora difficile, ricorrendo

La calza della befana: si confrontano i pesi degli oggetti messi nelle due gambe di un “collant” confrontando i corrispondenti allungamenti. È un’attività semplice, ma molto ricca, perché permette di affrontare, sia pure in modo informale, aspetti importanti delle operazioni di premisura e di misura: la corretta procedura da adottare per ottenere un confronto affidabile, il metodo del confronto indiretto fra grandezze (si confrontano direttamente le lunghezze per confrontare indirettamente i pesi), che è alla base dell’operazione di taratura (che si consiglia di affrontare solo nel secondo ciclo); la scelta di unità di misura arbitrarie, per ottenere un numero che esprima in modo chiaro ed efficace il risultato del confronto.

I robot : un gioco di costruzioni con scatolette vuote per lavorare sul confronto, l’ordinamento, il riconoscimento dell’unità di misura (arbitraria) e infine il conteggio per ottenere il numero delle unità usate

Racconti e giochi “metrologici” : molti giochi, gare e racconti dei bimbi sono basati sul confronto e l’ordinamento di oggetti o fenomeni, quindi su operazioni di “premisura”, oppure contengono, più o meno esplicitamente, la scelta di una unità di misura arbitraria e un conteggio che conduce al numero che esprime il risultato della misurazione. Nella scheda se ne propongono alcuni a titolo di esempio, con commento sugli spunti “metrologici” in essi contenuti.

Ultime modifiche: giovedì, 28 agosto 2014, 10:49