Tanto per rompere il ghiaccio, ho buttato giù le mie idee su che cosa è per me il "problem solving": le trovate nell'allegato. Attendo commenti e integrazioni
Sono completamente d’accordo sul fatto che il problem solving debba stimolare le capacità di schematizzare e modellizzare la realtà in carne ed ossa.
Secondo me il problem solving dovrebbe mettere in gioco anche le competenze “pre-formali”, di tipo pratico-sperimentale, puntando al senso fisico delle cose che gli studenti imparano, senza troppe complicazioni matematiche (come faceva Fermi, appunto).
Faccio un esempio, in due versioni. Il quesito riguarda la legge di Archimede.
Problema sperimentale 1.
Hai a disposizione una bilancia e un recipiente non graduato pieno di acqua, un sasso, una cordicella. Misurare la densità del sasso.
Problema sperimentale 2.
Adesso ti tolgo la bilancia. In compenso hai a disposizione un recipiente graduato pieno di acqua e un altro recipiente più piccolo che galleggia dentro il primo come una barchetta; quanto pesa il sasso? Qual è la sua densità?
Molti anni fa mi capitò tra le mani un libro di Augusto Gamba intitolato, se non ricordo male, “Test di fisica”, della Boringhieri (allora i test non erano ancora molto utilizzati); mi piacerebbe ritrovarlo ma penso che sia estinto. Lì c’erano molti problemi interessanti che mi piacerebbe riprendere.
Saluti
Riccardo
Le tue proposte mi sembrano molto semplici ma interessanti. Dovremmo trovare altri esempi del tipo "Come faresti a misurare...?"
A proposito del libro di Gamba, ho fatto una ricerca sul catalogo dei libri disponibili nelle biblioteche universitarie e ho visto che esiste una copia del 1963 di un libro di Gamba "Test di fisica elementare" edito da Bollati (immagino che allora non ci fosse ancora Boringhieri) alla biblioteca di matematica. Varrebbe la pena prenderlo in prestito e guardarlo. Puoi farlo tu? Se hai difficoltà fammelo sapere che ci vado io
Per il libro di Gamba posso provare. Solo che non penso di poterlo prendere in prestito. Colgo l'occasione per lanciare una proposta (che anni feci alla Mathesis senza però ottenre un risultato): gli iscritti a DIFIMA, o i soci AIF e simili, non potrebbero avere "automaticamente", con l'iscrizione, una malleveria per il prestito di libri nelle biblioteche di fisica e/o di matematica? Si potrebbe realizzare un accordo con l'Università? Penso che la cosa potrebbe interessare a molti insegnanti.
Colgo anche l'occasione per informare che per mia fortuna possiedo un altro libro di Gamba intitolato "Uno studio in grigio" (che non si trova più) e che è un bellissimo libro di divulgazione della termodinamica (con illustrazioni di Jacovitti): lo presto volentieri a chi lo vuole leggere.